Cannuccia biodegradabile: informatevi su tutte le caratteristiche e sulla proposta di prodotti monouso e rispettosi dell'ambiente in APINAT e in carta

Cannuccia biodegradabile – Le caratteristiche delle soluzioni monouso bio

Cannucce bio e abbattimento dell'inquinamento ambientale

Le inchieste sull'inquinamento ambientale e le molte testimonianze sulle cosiddette “Plastic Islands” negli oceani sono state fondamentali per sensibilizzare la società in materia ambientale. Una delle principali sfide avvertite dai consumatori è quella di ridurre l'utilizzo delle plastiche monouso ottenute dalla lavorazione del petrolio. Le cannucce sono state fra i primi articoli oggetto di una critica radicale. I consumi sono, infatti, di circa 25,3 miliardi di unità l’anno solo in Europa e i tempi di smaltimento possono arrivare fino a 200 anni. Gli investimenti nella ricerca hanno portato allo sviluppo di una cannuccia biodegradabile che supera questi limiti.

Cannucce biodegradabili: i materiali e la norma europea

La normativa europea e le regole nel 2021

Per limitare l'utilizzo dei derivati del petrolio, l'Unione Europea si è impegnata nella regolamentazione dei consumi in accordo con standard ambientali importanti. Nel 2021, entreranno in vigore su tutto il territorio comunitario una serie di norme e restrizioni all'impiego di plastiche monouso. Anche le cannucce sono oggetto delle disposizioni. Quindi, i gestori di ristoranti e bar devono attrezzarsi con materiali alternativi.

Le cannucce in carta o in APINAT

Il mercato oggi propone due soluzioni principali: le cannucce in carta e quelle in PLA. Le prime sono di derivazione naturale e possono essere prodotte da processi di riciclaggio. Le seconde sono, invece, plastiche bio che possono essere smaltite in sistemi di compostaggio. Nel corso del tempo, questi materiali sono diventati sempre più accessibili e la più ampia riconversione degli stabilimenti aiuterà ad abbattere i costi nell'immediato futuro.